La natura del packaging è uno degli elementi della comunicazione che negli ultimi 20 anni ha subito più variazioni.
Nato per la necessità di rivestire i prodotti, proteggerli dal deterioramento e dall’urto e renderli più facilmente trasportabili, ad oggi è tutto fuorché un semplice imballaggio.
Per capire la differenza tra quello che tradizionalmente si intende per imballaggio e ciò che oggi si intende per packaging si potrebbe pensare alla differenza che si prova davanti uno specchio indossando un abito preso dallo scaffale o un abito cucito sul nostro corpo, scelto per materiali e colori in modo da sposarsi alle nostre misure e alla nostra personalità.
A tutti gli effetti oggi il packaging è una delle principali leve di marketing, tanto da essere annoverato da molti come un elemento da aggiungere al marketing mix delle 4P di product, place, promotion e price.
Se dovessimo, quindi, dare una moderna definizione di packaging lo potremmo identificare come l’imballaggio o la finitura di un prodotto, in grado di proteggerlo, renderlo più facilmente trasportabile e stockabile e in grado di connotarlo per permettere una più efficace riconoscibilità sua e dell’azienda produttrice.
La strategia che prevede la definizione del packaging di un prodotto deve tenere in considerazione 3 elementi fondamentali: l’immagine aziendale, il target del prodotto stesso e il suo futuro contenuto.
Partiamo dall’ultimo punto. Ovviamente la natura del prodotto determina fortemente le caratteristiche dell’imballaggio: il prodotto può essere liquido o solido, può andare a scaffale, in frigo o in freezer, può aver necessità di particolari materiali per la sua conservazione. A seconda, quindi, del contenuto si scremano le possibilità a disposizione e si identificano gli imballaggi più adatti all’utilizzo.
Fondamentale per tale definizione è, poi, il target.
Non dobbiamo, infatti, mai dimenticare che l’azione di acquisto è compiuta da una mano che sceglie il nostro prodotto a scaffale, guidata da un cervello che la spinge verso un prodotto piuttosto che un altro proprio perché ispirato da elementi che fanno appello molto spesso al lato inconscio della scelta stessa.
Più siamo in grado di realizzare un packaging coerente con lo stile di vita, le abitudini e le necessità del nostro target più siamo sicuri che quella scelta inconscia cadrà alla fine sul nostro prodotto.
Infine, un elemento da non dimenticare mai in fase di realizzazione di un packaging è la sua coerenza con l’immagine aziendale. Il tratto distintivo del marchio, la sua anima, deve essere intrinseca a qualsiasi elemento possa essere ricondotto al marchio stesso, packaging dei prodotti compresi.
Soltanto in questo modo il vostro target vi riconoscerà e vi premierà con la sua fidelizzazione.
Questi sono i tre pilastri della realizzazione strategica di un packaging, ma moltissimi altri elementi sono da considerarsi con attenzione. Un esempio? Il materiale con il quale si desidera realizzarlo, considerando che sempre più consumatori o clienti finali sono attenti all’aspetto dell’eco-rispetto e per questo premiano le aziende che li permettono di non incidere sull’inquinamento dell’ambiente. Oppure la forma, che dovrà essere considerata a seconda della collocazione del prodotto. Se realizzate un prodotto per la Grande Distribuzione il suo packaging dovrà rispettare determinate caratteristiche, diverse nel caso in qui il vostro prodotto sia al contrario acquistabile solo online.
Le variabili non mancano e per questo è necessario che l’azienda si appoggi alla professionalità e all’esperienza di un partner che possa rappresentare una guida nella realizzazione del packaging ideale.
Dalla scelta del materiale e della forma a seconda della collocazione e dell’utilizzo, alla grafica e ai colori fino alla totale personalizzazione in linea con la brand image.
Q&B Grafiche e il suo ufficio tecnico e grafico sapranno offrirvi una consulenza mirata, per produrre i packaging perfetti per i vostri prodotti, a voi metterci i migliori contenuti!
