La biodiversità è come il web, immaginate una rete di miliardi di miliardi di connessioni tra animali, microrganismi, piante ed organismi viventi. Questa rete si sorregge su equilibri molto delicati, e le minacce che stanno intaccando questi equilibri sono sempre maggiori, e tutto l’ecosistema ne sta pagando le conseguenze. La realtà è questa: le biodiversità stanno scomparendo. Lo IUCN ha stilato una “red list” per le oltre 8.500 specie viventi ed è stato riscontrato che i principali fattori impattanti sono il sovra sfruttamento delle risorse naturali e l’agricoltura massiva, senza dimenticare l’inquinamento e il cambiamento climatico.
Se la temperatura media del Pianeta salisse di altri soli 2 gradi Celsius la quantità di pioggia invernale potrebbe aumentare fino al 20% in Europa centrale, con notevoli rischi di inondazioni, mentre quella estiva potrebbe diminuire drasticamente e portare a periodi di siccità estrema, con conseguenze terribili per agricoltura, economia e sopravvivenza per molte specie animali, compresa la nostra.
La popolazione mondiale è arrivata a quasi 7 miliardi di “sapiens”, ma sarà impossibile estendere lo stile di vita presente nei paesi ricchi a tutta la popolazione. Se il trend dei consumi dovesse proseguire come quello attuale, entro trent’anni si esauriranno gran parte delle risorse naturali e sarebbero necessarie risorse reperibili solo nell’equivalente di 3 pianeti grandi come il nostro! Il Living Planet Report del 2012 stilato dal WWF ha evidenziato che occorre agire adesso, non domani, per “vivere bene entro i limiti ecologici di un solo pianeta (non avendone 3 a disposizione)”.
Anche noi, come azienda, ci sentiamo in dovere di sensibilizzare l’opinione pubblica a prendersi cura della natura e dell’ambiente in cui viviamo.
Tra le specie a rischio “declino ed estinzione” ci sono gli impollinatori, ed è necessario prendere consapevolezza che se questi impollinatori dovessero estinguersi, perderemmo più di un terzo della flora mondiale. In particolare il declino delle api, tra i principali agenti di questo processo, a partire dagli anni ’90, è un’anomali ache mette a serio rischio la biodiversità. Le api non fanno solo il miele. Sono questi piccoli insetti, insieme anche a farfalle, bombi e vespe che provvedono ad impollinare e quindi a rendere fertili molte specie di piante. Pensate solo a questo: un terzo di quello che mangiamo dipende dall’impollinazione degli insetti. L’impollinazione delle api da miele è essenziale per kiwi, frutto della passione, sorba, anguria, zucca, zucchine, noce di macadamia e noce brasiliana. Per altre piante è molto importante l’azione delle api, pensiamo ad anacardi, rapa, coriandolo, cetriolo, cardamomo, nespolo, grano saraceno, finocchio, mela, mango, avocado, albicocca, ciliegie, prugna, mandorla, pesca, pera, rosa canina, lampone, mora, e mirtillo. Solo in Europa oltre 4.000 verdure dipendono dall’impollinazione degli insetti, quindi si potrebbe affermare, senza smentite, che la nostra sopravvivenza dipenda dalla loro. L’unico rimedio è agire sulle cause principali di questa strage di api a livello globale.
L’agricoltura con metodi intensivi, le monocolture, i pesticidi e i cambiamenti climatici contribuiscono a far diminuire la popolazione delle api e a minacciarne la sopravvivenza.
Spesso ci dimentichiamo che per fare un seme… ci vuole un’ape.
Un obiettivo concreto potrebbe riguardare la “riforestazione” di molti ettari con fiori “amati” dalle api, su terreni non trattati con pesticidi.
La mission di Q&B Grafiche è stampare per un futuro migliore. Per questo siamo quotidianamente eco-impegnati per mantenere gli standard imposti dalle certificazioni che abbiamo ottenuto: FSC e ISO 14001.
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